I giorni della merla
Per tradizione sono i giorni più freddi dell'anno.
Corrispondono agli ultimi tre giorni di Gennaio. Ma perché si chiamano "i giorni della merla"? E a quando risale questa leggenda?
Cercando qua e là se ne trovano varie versioni che comunque risalgono a un periodo precedente al 1740.
Si narra infatti che tanto tanto tempo fa i merli non fossero neri come li vediamo oggi ma bianchi come la neve e che Gennaio avesse 28 giorni.
Ci fu un freddo inverno, vento, gelo e neve la fecero da padrone soprattutto nei mesi di Dicembre e Gennaio così che tutti i paesi erano ricoperti da una coltre bianca. Nessuno metteva il becco fuori di casa, i camini fumavano e gli animali, anche loro, si riparavano come potevano.
I giorni passarono e fu così che arrivò il 28 Gennaio. Quel giorno, a differenza dei precedenti, il tempo sembrò più mite, sembrava che la Primavera fosse alle porte, tutti fecero un respiro di sollievo sperando che il terribile Generale Inverno stesse per lasciarli e dar spazio alla sua nipotina Vera (la Primavera!). Anche gli animali si rallegrarono e anche le merle femmine qua e là iniziarono a festeggiare e rallegrarsi canzonando allegramente il Generale Inverno.
Il Generale udì quei discorsi e quegli scherni e andò su tutte le furie! Era terribilmente orgoglioso e il suo carattere era duro come il ghiaccio. Non tollerò quei discorsi. In fondo era ancora la sua stagione, era ancora Inverno! Aveva quindi tutto il diritto di inperversare ovunque.. Così scatenò una terribile bufera di neve, la peggiore di tutto l'inverno!
Le merle che poco prima scherzavano e festeggiavano, sorprese dalla tormenta smisero subito di festeggiare e cercarono riparo nei loro nidi o negli alberi cavi, ma il vento, il gelo e la neve erano troppo forti, ovunque le raggiungevano.
Fu così che per salvare la vita e trovare un poco di tepore si rifugiarono all'interno dei camini accesi delle case. Arrivò la mattina del 29 Gennaio con temperature rigidissime e poi il 30 Gennaio con neve e bufere di vento e infine il 31 di Gennaio verso sera la tempesta si placò. Il Generale Inverno era riuscito nel suo intento, aveva dimostrato a tutti la sua grande potenza. Soddisfatto di se stesso lasciò che arrivasse il mese di Febbraio.
Finalmente sia persone che animali che uccelli poterono uscire dai loro rifugi e dalle loro case per respirare il primo vento mite di Primavera, ma subito si accorsero che qualcosa era differente. I merli infatti non avevano più le piume bianche ma nere. Nere come la fuliggine dei camini dentro i quali si erano rifugiati. Non bastarono le piogge di Primavera o qualche tuffetto nei fiumi. Anche dalle loro uova nascevano merli neri. Ormai erano neri. Per sempre.
Il Generale Inverno fu soddisfatto e intonò, attraverso il soffiare del vento, queste parole: "Che vi serva da lezione!! non dovete prendervi gioco della Natura! Le penne che da oggi porterete color della pece ve lo farà ricordare!".
Il tempo passò, generazioni e generazioni di uomini e di merli passarono, ma nonostante tutto i merli sono ancora neri (tranne qualche eccezione) e gli ultimi tre giorni di Gennaio rimangono i giorni più freddi dell'anno e sono detti "i giorni della Merla".
Come si sa le leggende hanno sempre un fondo di verità. Infatti nel calendario romano il mese di Gennaio aveva solo 29 giorni.
(Fonti: La vera storia dei giorni della merla lundici, Wikipedia).
P.S. Quest'anno dicono che il Generale Inverno si farà sentire i primi giorni di Febbraio, con un po di ritardo rispetto ai Giorni della Merla, infatti oggi non era per niente freddo almeno qui in Liguria e le api svolazzavano beate...
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