Il miele in cucina e un pò di storia..

La storia del miele in cucina è antichissima, come è antichissima la storia di questo affascinante insetto che è l'ape.
Si pensa che le prime api siano comparse sulla terra dai  50 ai 25 milioni di anni fa, quindi  di lunga anteriormente alla comparsa dell' uomo che invece risale a un milione di anni fa.

Sempre a proposito di api, pensate che nel 1921 in Spagna è stata ritrovata una pittura rupestre risalente al neolitico (circa 5000 - 7000 anni or sono) che raffigura  un alveare in cima ad un albero e un uomo (o donna?) appesa ad una liana che cerca di procacciarsi il miele, mentre con l'altra mano tiene un paniere in cui deporrà il raccolto.

Intorno alla figura innumerevoli api che svolazzano in difesa del nido. (Fonte Wikipedia).
Questa testimonianza per rendeci conto che fin dalla notte dei tempi il nostro organismo è stato a contatto con questo alimento, i nostri antenati lo hanno consumato, digerito, sintetizzato e assimilato, molto prima della scoperta e dello sfruttamento della canna  e della barbabietola da zucchero.
Si può perciò affermare che nella storia evolutiva dell'uomo il miele sia apparso precedentemente ad altri dolcificanti..

Personalmente penso che sia meglio privilegiare il consumo di alimenti il più possibile vicini a ciò che la natura ci offre,  meno elaborati e artefatti possibile e quindi benvenga il miele.

E' anche per questo, per dare qualcosa di migliore ai miei bimbi che ho deciso di cimentarmi in questa avventura apistica!
Ad essere sincera fino ad adesso la nostra produzione mellifera è stata praticamente pari a zero. Le tre famigliole sono arrivate a giugno 2015 su cinque favi e hanno impiegato tutta l'estate a crescere fino a nove favi, ma sono ottimista  e non vedo l'ora di assaggiare la produzione di quest'anno!

Di solito mi piace utilizzare il miele molto semplicemente. Per addolcire una fetta di pane oppure in aggiunta ad una tisana, nell'impasto di una torta al posto dello zucchero.
Poi c'è l'abbinamento del miele con i cibi salati. Un esempio per tutti con il formaggio, magari con l'aggiunta di frutta secca spezzettata (noci, pistacchi, nocciole).

Il miele è sempre preferibile non scaldarlo sopra i 45 gradi per mantenere intatte tutte le sue proprietà nutritive.








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